Editing del genoma e cellule staminali: Domande e Risposte
Lo sviluppo di nuove, precise e veloci tecniche di editing del genoma, come CRISPR/Cas9, ha cambiato per sempre il panorama della ricerca biomedica. Si è scritto molto di questa tecnologia, ma quali sono le implicazioni per la ricerca nel campo delle cellule staminali e della medicina rigenerativa?
Per editing del genoma si intende quell processo attraverso il quale un pezzo di DNA in qualsiasi cellula (di piante, animali, lieviti o batteri) è rimosso, sostituito o aggiunto. Se per un istante immaginiamo il genoma come un grande libro, “l’editing” corrisponderebbe alla sostituzione delle singole lettere in quel libro cosi che si formino nuove parole. Il processo di editing si basa su proteine “forbice” che riconoscono segmenti specifici di DNA nell’intero genoma e fanno un taglio nella doppia elica. La macchina cellulare normalmente ripara questi tagli ma occasionalmente compie degli errori nella riparazione che vanno a cambiare la sequenza del DNA nella cellula. Gli scienziati usano questo processo nell’editing del genoma attraverso l’ingegnerizzazione delle proteine “forbici” per ottenere dei tagli precisi che risulteranno nello spegnimento dei geni. In alternativa, i ricercatori possono aggiungere del codice di DNA. Per esempio, possono indurre le cellule a incorporare nuovo codice nei ”punti di rottura” in modo da sostituire un gene mutato con uno sano o vice versa.
Fino a poco tempo fa, i ricercatori editavano il DNA con tecniche complesse e laboriose, le quali richiedevano anni anche solo per un editing del genoma molto piccolo. Tuttavia, un nuovo strumento di editing del genoma, chiamato CRISPR-Cas9, scoperto studiando il mondo dei batteri, sta rendendo l’editing veloce, semplice e preciso. Il suo vero potenziale è adesso a portata di mano.
L’editing del genoma è stato possibile in varie forme da decenni. La prima generazione fu basata su “forbici” molecolari, come ZNFs e TALENS, che possono fare tagli in posizioni specifiche, ma il loro design era complesso, lento e non molto specifico. Tuttavia, CRISPR (che sta per Clustered Regularly Interpaced Short Palindromic Repeats) è una nuova tecnologia per l’editing del genoma di facile progettazione, veloce e precisa. Si basa su un ingegnoso meccanismo naturale che i batteri hanno sviluppato per combattere i virus. Gli scienziati hanno compreso il processo nei batteri e l’hanno poi adattato per creare una tecnica che può essere usata in laboratorio per ingegnerizzare il genoma di molte specie, incluso l’uomo.
In breve, la tecnica funziona così: Cas9 è una specie di forbice molecolare che si posiziona, guidata da un RNA guida (molecola molto simile al DNA), in una zona precisa complementare al codice del DNA che gli scienziati vogliono colpire. In seguito, le “forbici” della Cas9 tagliano il DNA. Quando il taglio è fatto, la cellula lo identifica come un errore naturale e inizia a riparare il DNA. In genere, la cellula riparerà il taglio. Ciononostante, ci saranno circostanze in cui la cellula non riparerà il taglio correttamente, provocando di conseguenza lo spegnimento della funzione del gene bersaglio, che è esattamente il risultato voluto. In alternativa, questa tecnologia può essere impiegata per inserire un nuovo pezzo di DNA in modo da rimpiazzare un gene. Con queste modifiche mirate si possono compiere molti cambiamenti raffinati.
Per molti aspetti, l’editing del genoma rappresenta una rivoluzione scientifica per l’intero campo delle scienze biologiche-dalla biologia sintetica alle scienze vegetali fino alla ricerca con le cellule staminali. L’editing del genoma si è fatto per decenni con altre tecnologie, ma il processo era laborioso, lento, inefficiente e costoso. Grazie all’editing del genoma di ultima generazione basato su CRISPR-Cas9, i ricercatori hanno ora gli strumenti per studiare il genoma umano o di altre specie in dettaglio e per aprire possibilità terapeutiche senza precedenti.
Il cambiamento più significativo offerto dal meccanismo di CRISPR-Cas9 è la possibilità di sostituire minuziosamente e permanentemente i geni, con una semplicità prima impossibile. In questo modo, gli scienziati possono investigare la funzione di particolari geni e disegnare nuove terapie, comprese terapie genetiche basate sulla correzione dei geni. Per esempio, l’editing del genoma può aiutare nell’ingegnerizzazione di cellule del sistema immunitario che possano riconoscere e distruggere il cancro.
Molta attenzione è stata anche data alle applicazioni dell’editing del genoma nelle cellule staminali, oltre che alle preoccupazioni e possibilità riguardanti l’editing del genoma di embrioni umani per scopi di ricerca o uso clinico.
Per modificazione genetica si intende ogni manipolazione che produca un cambiamento nel genoma di un organismo vivente. Viene spesso denotata con il nome di ingegneria genetica. Una modificazione genetica funziona per aggiunta di una serie di geni, generati al di fuori dell’organismo (della stessa specie o di specie differenti), nel genoma in modo da ottenere un effetto specifico utile per scopi di ricerca, medicina, agricoltura o altri obiettivi scientifici.
L’editing del genoma è un tipo di modificazione genetica basato sul cambiamento mirato del genoma e che utilizza le “forbici” molecolari, come CRISPR-Cas9.
La maggiorparte delle cellule che formano il tuo corpo -dal sangue alla pelle- si chiamano “cellule somatiche”. Esse includono le cellule staminali dei tessuti (‘adulte’) che aiutano a rigenerare i tessuti. Le informazioni genetiche delle cellule somatiche non verranno passate ad una nuova generazione. Quindi, una modificazione genetica di una cellula somatica, come ad esempio l’ingegnerizzazione di cellule del midollo osseo, non sarà ereditata dale future generazioni.
Le cellule della linea germinale includono le cellule uovo, gli spermatozooi e le cellule embrionali, e queste trasmettono il loro DNA di generazione in generazione. Infatti, ogni cellula della loro progenie erediterà il loro materiale genetico. Quindi, l’editing del genoma nella linea germinale influenzerà l’intero genoma dell’organismo e sarà permanente attraverso le nuove generazioni. Per esempio, la correzione di una patologia genetica familiare (ereditabile) nella cellula uovo fecondata sarà trasmessa nel DNA a tutte le successive cellule formatesi a partire da quella cellula uovo fecondata.
In teoria, ogni tipo di cellula con DNA può essere editata. Quindi ogni tipo di cellula staminale può avere il suo genoma editato. Queste includono:
- cellule staminali dei tessuti (adulte);
- cellule staminali della linea germinale (spermatozoi, cellule uovo-oociti) e cellule dell’embrione agli stadi iniziali;
- cellule staminali pluripotenti (come le cellule staminali embrionali e le cellule staminali pluripotenti indotte).
Seppure le cellule staminali all’interno degli embrioni siano potenzialmente editabili per progetti di ricerca, questi studi sono condotti sotto rigide regolamentazioni ed etiche. Al momento, l’editing di cellule germinali umane (spermatozooi, oociti-cellule uovo) o di embrioni è illegale nel Regno Unito e in molte altre nazioni sia per scopi clinici e di riproduzione. In sintesi, se l’obiettivo dell’editing è solo per la ricerca, la procedura è permessa sotto apposita approvazione regolamentata. Al contrario, se l’editing è finalizzato a un uso clinico o riproduttivo, la procedura è illegale.
Essere in grado di modificare geneticamente le cellule staminali offre possibilità straordinarie per avanzare sia nella ricerca di base che applicata. Gli scienziati vogliono studiare come funzionano le cellule staminali e il loro genoma. Per raggiungere questo scopo devono apportare cambiamenti nei geni per scoprire il loro ruolo e come essi siano coinvolti nello sviluppo umano o patologico.
Modificare geneticamente le cellule staminali apre anche nuove opportunità per i ricercatori di ricapitolare le malattie in laboratorio. Siccome le cellule staminali possono essere convertite nei tipi cellulari desiderati, le modifiche genetiche autano a ricreare la “patologia in provetta” con più precisione.
L’uso clinico delle cellule staminali derivate dai pazienti, ed editate geneticamente, rappresenta un’altra area di ricerca con un significativo potenziale. Le cellule dei tessuti (“adulte”) possono essere derivate dai pazienti con una patologia genetica e riprogrammate in cellule pluripotenti indotte (dette cellule iPS, abbreviazione per induced pluripotent stem). Le cellule iPS possono essere editate con CRISPR in modo da riparare i geni responsabili della malattia del paziente. Infine, queste cellule staminali pluripotenti corrette dalla patologia vengono specializzate (“differenziate”) nelle cellule necessarie per il trapianto. Ad esempio, un gruppo di scienziati è stato in grado di ripristinare la funzione muscolare di cavie affette dalla distrofia muscolare di Duchenne, che può essere letale. Per ottenere questo risultato, hanno estratto le cellule dai pazienti con la distrofia di Duchenne, derivato cellule staminali pluripotenti in cui è stata fatta la correzione genetica. Sucessivamente, hanno creato cellule muscolari sane a partire da queste cellule iPS. Queste cellule sane sono state infine introdotte nei topi affetti, dove hanno ripristinato la funzione muscolare.
Avanzamento della ricerca di base e della biologia dello sviluppo
Grazie ai progressi della ricerca nel campo delle cellule staminali umane pluripotenti i ricercatori stanno ricreando in laboratorio alcune delle fasi chiave dello sviluppo umano.
L’editing del genoma permette lo studio della biologia e dello sviluppo umano in molti modi. I ricercatori sono in grado di seguire la funzione dei geni nei processi di sviluppo , essendo in grado di accendere o spegnere quei geni ritenuti fondamentali.. Inoltre questa tecnologia permette ai ricercatori di colpire allo stesso tempo molti geni e così comprendere come funzionino insieme e come un network complesso.
Studio dell’epigenetica del DNA
L’editing del genoma può cambiare un una branca di ricerca che studia le modificazioni chimiche che siedono sul DNA, come delle bandierine che modificano l’attività dei geni. Questi cambiamenti sono detti “modificazioni epigenetiche”. Molte malattie, incluso il cancro e sindromi causate da anomalie nei cromosomi, sono associate con cambiamenti epigenetici. Per la prima volta gli scienziato sono in grado di ingegnerizzare queste modifiche chimiche sul DNA grazie alla tecnologia di CRISPR-Cas. Sono quindi in grado di testare la funzione di queste bandiere in malattie complesse e nelle cellule staminali.
Per rivoluzionare la scoperta di farmaci
Una parte della difficoltà nella scoperta di nuove medicine sta nell’identificazione di nuovi target terapeutici. Una strategia commune si basa sulla scansione di grandi numeri di geni mutati alla ricerca di potenziali target terapeutici. In questo modo gli scienziati riescono a scovare, tra centinaia di geni, quelli responsabili per un effetto correlato ad una malattia. Questo sistema li conduce verso nuovi target da colpire con trattamenti farmacologici, e in ultima analisi allo sviluppo di nuove medicine. In modo da aumentare le loro possibilità di trovare un nuovo target, gli scienziati devono avere la possibilità di investigare la funzione dei geni su larga scala – idealmente includendo i circa 24.000 geni che costituiscono l’intero genoma umano.
L’editing del genoma rivoluziona questo bisogno di fare ricerca su ampia scala in vari modi. Innanzitutto la semplicità del processo consente di editare centinaia di geni in parallelo, ad una velocità che sarebbe stata impossibile con le tecniche disponibili prima di CRISPR. Per questa ragione, l’editing del genoma ha il potenziale di ridurre il tempo richiesto per lo sviluppo di nuovi farmaci, oltre che ai costi associati con il processo. Gli scienziati stanno già cogliendo le opportunità di questo potenziale. Ad esempio, la tecnica è stata utilizzata per scansionare l’intero genoma umano alla ricerca dei geni che danno alle cellule del cancro la resistenza ad un particolare farmaco chemioterapico. Questa ricerca apre nuove opzioni per la selezione di trattamenti per i malati di cancr e offre nuove strade per lo sviluppo di terapie.
Potenziare la modellazione delle malattie
L’editing del genoma diventa uno strumento per la ricerca ancora più potente quando viene associate alla modellazione delle malattie. I progressi nella ricerca con le cellule staminali ci hanno permesso di capire la progressione delle malattie umane in provetta. Questo è possibile grazie alla creazione di cellule iPS umane specifiche per una patologia, le quali vengono sucessivamente indotte a specializzarsi (differenziarsi) nelle cellule desiderate, permettendo in ultima analisi di creare un modello di progressione della malattia. Tuttavia, un’interpretazione rigorosa dei dati è resa complicata dalla necessità di comparare modelli controllo con modelli di malattia a partire da donatori con diversi corredi genetici.
Grazie all’editing del genoma, gli scienziati possono correggere precisamente una mutazione responsabilie di una malattia nelle cellule del paziente e, soprattutto, compare la loro biologia con il controllo non modificato. Questo consente agli scienziati di generare modelli sani o di malattia per patologie complesse e multi genetiche aventi lo stesso corredo genetico. Questo sistema può essere adottato anche in modo speculare attraverso l’inserzione di geni mutati all’interno di cellule staminali sane, così da osservare se esse sviluppino la malattia.
Questi studi hanno il potenziale di accrescere la nostra comprensione di come i geni influenzino la progressione patologica e offrono un sistema ideale per testare farmaci e terapie. Al momento, diversi gruppi stanno impiegando CRISPR per modellare patologie neurogenerative complesse come l’Alzheimer.
Il concetto di base dell’editing del genoma di tipo terapeutico cosiste nella riparazione di un gene causante una malattia direttamente dove è mutato nel DNA delle cellule del paziente. Approcci terapeutici basati su modificazioni dei geni mirate sono già stati testate con tecnologie di editing del genoma di prima generazione e alcuni sono tuttora in trial clinici. Nonostante questi progressi, le nuove tecniche di editing del genoma (come CRISPR) permettono un editing più preciso, veloce e di molti geni contemporaneamente, il che è importante per malattie multigeniche complesse.
I ricercatori stanno conducendo studi preliminary per l’editing del genoma nella terapia genetica sia “in vivo” (l’editing dei geni avviene all’interno del corpo) che “ex vivo” (l’editing dei geni avviene in laboratorio prima della reintroduzione delle cellule nel corpo). L’approccio “ex vivo” può avvenire in due modi. Nel primo modo, le cellule specializzate del paziente sono prelevate, corrette nel laboratorio, e reiniettate nel paziente. Nel secondo modo, le cellule somatiche (adulte) sono prelevate e sucessivamente riprogrammate in cellule staminali pluripotenti indotte dove il gene specifico viene corretto. Le cellule staminali pluripotenti indotte sono poi specializzate nelle cellule di interesse e, infine, reintrodotte nei pazienti.
Ci sono diversi esempi positivi di ricerche che usano questo approccio terapeutico:
- Al momento non esiste una cura per l’infezione da HIV; i trattamenti farmacolofici possono solo fermare la progressione della malattia. Gli scienziati hanno testato una nuova strada per rimuovere completamente l’HIV latente attraverso la rimozione del DNA del virus dal genoma delle cellule immunitarie infettate grazie all’editing del genoma con CRISPR.
- Cellule staminali epiteliali derivate da pazienti con fibrosi cistica sono state usate per generare piccoli organi (organoidi) che servono a modellare la malattia in laboratorio. La correzione di cellule somatiche (adulte) attraverso CRISPR è stata utilizzata per ripristinare le funzioni fisiologiche perse nella fibrosi cistica.
- Un gruppo di ricercatori ha corretto una disfunzione genetica del sangue, la beta-talassemia, in cellule staminali pluripotenti indotte derivate da pazienti affetti da questa malattia. Il team di scienziati è stato in grado di generare cellule staminali del sangue a partire da queste cellule staminali corrette. Questa terapia potrebbe essere utilizzata come trapianto cellulare nei pazienti anemici.
Trial clinici che considerino i rischi e benefici di questi approcci dovranno ovviamente essere effettuati prima che la nuova generazione di terapie a base di editing del genoma possano raggiungere la clinica.
Ci sono buoni motivi per pensare che l’editing del genoma possa aiutare I pazienti nel prossimo futuro. Anche se non è attualmente usato nel trattamento di ogni malattia, l’editing del genoma permette agli scienziati di migliorare le ricerche in un ampio spettro di patologie genetiche.
Molti gruppi nel mondo stanno lavorando con questa tecnologia e la comunità scientifica anticipa che l’editing del genoma aiuterà la scoperta di nuove cure per le malattie genetiche in un futuro non troppo lontano. Questo obiettivo sarà raggiunto in diversi modi, dalla scoperta dei meccanismi molecolari che controllano una malattia attraverso grandi screening di farmaci fino ad arrivare alla modellazione delle malettie e alla terapia genetica. I ricercatori stanno anche cercando di migliorare la robustezza e sicurezza dell’editing in modo da poter applicare questa tecnologia futuristica direttamente come trattamento delle malattie genetiche.
Il numero di ricercatori che lavorano con gli embrioni umani è molto limitato se comparato a quanti studiano le cellule staminali o le cellule somatiche (adulte). Nondimeno, secondo molti scienziati, ci sono numerose aree di ricerca che potrebbero in cui l’editing del genoma degli embrioni potrebbe portare allo sviluppo di nuove terapie. Esse includono: la prevenzione di malattie genetiche ereditabili nella prole di pazienti a rischio, la correzione dei geni correlati all’infertilità negli ovuli e nello sperma, la ricerca per il miglioramento delle tecnologie di riproduzione assistita e la diagnosi genetica pre-impianto.
Alcuni scienziati vogliono editare il genoma degli embrioni in modo da comprendere meglio la biologia dello sviluppo umano nei sui primi attimi e così aiutare lo sviluppo delle tecnologie di riproduzione assistita.
Altri scienziati vogliono esplorare la fattibilità delle tecniche di correzione genetica negli embrioni di genitori ad alto rischio e portatori di malattie genetiche ereditabili (ad esempio la malattia di Huntington). In questo caso, l’editing del genoma degli embrioni potrebbe prevenire la trasmissione della mutazione genetica dai genitori a rischio ai loro futuri bambini.
La prospettiva di manipolare il genoma degli embrioni umani ha scatenato dibattiti e discussion tra gli scienziati, le autorità regolatorie e la popolazione. E’ una conversazione cruciale a cui dobbiamo partecipare così come abbiamo fatto per altri avanzamenti tecnologici nel passato, dalla ricerca con le cellule staminali embrionali alla riproduzione “in provetta” e, di recente nel Regno Unito, la sostituzione mitocondriale.
Quindi, quali sono i temi etici? Dipende da una distinzione importante, che è, se stiamo parlando di una manipolazione genetic con un fine di ricerca, clinico o riproduttivo. Questa distinzione è discussa in un nostro articolo dedicato “L’etica del cambiamento dei geni nell’embrione” (in inglese).
Per scopi di ricerca, gli scienziati hanno bisogno del permesso di un comitato etico per poter ottenere e modificare gli embrioni umani. L’aspetto cruciale è che nessun bambino nascerà come risultato di queste ricerche.
Per scopi terapeutici o di riproduzione, invece, l’editing del genoma degli embrioni è illegale (attraverso leggi specifiche nel Regno Unito, Europa, Canada, Australia e via line guida in Cina). Le criticità citate in queste regolamentazioni includono la sicurezza di questo tipo di manipolazioni per le generazioni future e il potenziale rischio per la salute della persona e della popolazione nell’insieme. Alcune persone avanzano anche la tesi che l’editing del genoma per scopi non di ricerca potrebbe essere scivolare verso “bambini progettati” con caratteristiche aumentate di tratti non medici. Tuttavia, per mettere quest’ultima ipotesi in prospettiva, anche se l’editing del genoma di tratti desiderabili fosse legale, tale scienza sarebbe largamente oltre le possibilità attuali. Anche semplici caratteristiche fisiche, come il colore dei capelli, sono estremamente complesse e la loro manipolazione caratteristiche è tuttora oltre la nostra comprensione scientifica. Tratti come l’intelligenza, che sono principalmente il risultato di una combinazione di genetica e ambiente, sono di lunga più complessi che semplici tratti fisici e quindi molto oltre la sfera di ciò che è possibile manipolare.
Ci sono diverse importanti questioni etiche, sia di tipo scientifico che morale, riguardo la manipolazione della linea germinale. Queste preoccupazioni sono considerate molto seriamente dagli scienziati in tutto il mondo. Nel dicembre del 2015, un gruppo di organizzazioni scientifiche dal Regno Unito, Cina e gli Stati Uniti si sono reunite a Washington per un summut mondiale sull’editing del genetico al fine del quale hanno pubblicato delle raccomandazioni etiche. I principali difficoltà che concernono la modificazione della linea germinale sono elencate nel report del summit quali:
- Il rischio di un editing inaccurato o incompleto delle cellule di embrioni allo stadio iniziale;
- La difficoltà di predire effetti negativi che i cambiamenti genetici possono avere sotto una vasta gamma di circostanze sperimentate dalla popolazione umana.
- L’obbligo di considerare le implicazioni sia per l’individuo che per le generazioni future che porteranno le modificazioni genetiche.
- Il fatto che, una volta introdotte nella popolazione umana, le alterazioni genetiche sarebbero difficilimente eliminabili e non rimarrebbero all’interno di una singola comunità o nazione
- La possibilità che ‘miglioramenti’ genetici permanenti su una fetta limitata della popolazione possano esacerbare diseguaglianze sociali o essere usate in modo coercisivo; e
- Le considerazioni morali ed etiche nell’alterare deliberatamente l’evoluzione umana usando questa tecnologia
Hanno conluso che “Sarebbe irresponsabile procedure con qualsiasi uso clinic dell’editing della linea germinale a meno che e finquando (i) le rilevanti problematiche legate alla sicurezza ed efficacia siano state risolte, sulla base di un’appropriata conoscenza e bilanciamento dei rischi, potenziali benefici, e alternative e (ii) esista un largo consenso da parte della società riguardo l’appropriatezza delle applicazioni proposte”
Questo meeting è stato seguito nel Gennaio 2016 da un workshop focalizzato sull’editing del genoma nelle cellule staminali organizzato dall’Università di Cambridge, che ha recentemente pubblicato un report riassuntivo.
Un messaggio molto importante che arriva da questo meeting è il riconoscimento che lo sviluppo di politiche in quest’area deve essere il prodotto di una strategia consultativa e armonizzata che coinvolga attivamente la popolazione, i politici e gli scienziati.
Per uso clinico, la modificazione della linea germinale è ufficialmente illegal nel Regno Unito, Unione Europea, Canada, Australia, Cina (attraverso line guida) e negli Stati Uniti è ristretta ma una legislazione comparabile non è ancora subentrata. Molte alter nazioni si stanno aggiungendo con leggi simili. Chiaramente, un’architettura regolamentativa comprensiva e internazionale, promossa da organizzazioni scientifiche internazionali e organizzazioni mediche, come la World Health Organization (WTO), dovranno essere costruite per stare al passo con gli avanzamenti scientifici in questo campo.
Per scopi di ricerca, l’editing della linea germinale (negli embrioni allo stadio iniziale che non saranno usati per la riproduzione) sta avandanzo sotto strette regolamentazioni. Recentemente, l’autorità del Regno Unito per la fertilizzazione umana e l’embriologia (HFEA) ha approvato un gruppo di scienziati al Francis Crick Institute di Londra, ad usare CRISPR per condurre ricerche negli embrioni degli stadi iniziali, che saranno fermati raggiunte le 250 cellule. Gli scienziati che lavorano al progetto sperano che questo lavoro, il primo di questo tipo, migliorerà il successo della fertilizzazione in vitro grazie ad una migliore conoscenza della biologia del primo sviluppo umano.
Il Regno unito ha un avanzato sistema giuridico sulla ricerca embrionale grazie al suo ruolo pioneristico nel campo e ha adottato un approccio individuale, caso per caso, per questo delicate materia. Per esempio, recentemente il Regno Unito ha approvato l’uso clinic della sostituzione del DNA dei mitocondri. Questo processo consiste nel trasferimento del genoma nucleare da una cellula contenente mitocondri malati ad una cellula uovo donatrice contenente mitocondri sani, quindi lasciando fuori i mitocondri malati. Questa tecnica sarà consentita caso per caso per la prevenzione della trasmissione di malattie mitocondriali letali per la vita dai genitori ai bambini.
In altre parti del mondo, la regolamentazione delle ricerche basate sull’editing del genoma della linea germinale assume un carattere più sfumato. Un gruppo cinese ha riportato la correzione di una malattia associata al sangue negli embrioni umani non “attivi” (embrioni che non possono portare ad una nascita se impiantati). Visto che lo studio aveva in mente uno obiettivo terapeutico ma non riproduttivo, esso rimane nel perimetro della ricerca. Questo significa che lo studio non rompe le linee guida etiche stabilite per la linea germinale, anche se ha scatenato un grosso dibattito. Questo studio è controverso non per via dei risultati della ricerca, ma perché suggerisce una traiettoria clinica per l’applicazione dell’editing del genoma nella linea germinale che molti, nella comunità scientifica, ritengono prematura.
No. La maggiorparte della ricerca con le cellule staminali embrionali non richede la manipolazione degli embrioni. Molti gruppi lavorano con le cellule staminali embrionali derivate dagli embrioni che non potevano essere impiantati dopo le fertilizzazioni in ‘vitro. Laboratori che si concentrano sullo studio degli embrioni sono strettamente connessi a centri per la fertilizzazione in ‘vitro’ e il loro lavoro segue strette regolamentazioni, supervision e line guida etiche. Per maggiori informazioni, consulta il nostro articolo sull’origine delle cellule staminali embrionali umane.
Questo articolo è stato scritto e tradotto da Loriana Vitillo, University of Cambridge, e revisionato da Bon-Kyoung Koo, University of Cambridge, Jan Barfoot e Anna Couturier. Immagine: Jan Barfoot usando Word Cloud.